Incentivi all'assunzione dopo la legge Fornero: il capitale umano nei contesti organizzativi

L’accelerazione delle trasformazioni industriali e la conseguente esigenza di innovazione continua dei sistemi produttivi implica una rivisitazione strutturale dei sistemi professionali, delle modalità di organizzazione del lavoro, delle prassi di governo e sviluppo delle persone. Se non altro perché le professionalità e le pratiche lavorative si trasformano incessantemente, in rapporto all’evoluzione del sistema, implicando nuove e diverse conoscenze e abilità.

Il resoconto del convegno 


Le premesse elettorali:

Il primo passo da compiere è un ridisegno profondo del sistema fiscale che alleggerisca il peso sul lavoro e sull’impresa. Quello successivo è contrastare la precarietà, rovesciando le scelte della destra nell’ultimo decennio e in particolare l’idea di una competitività al ribasso del nostro apparato produttivo.  Il terzo passo è spezzare la spirale perversa tra bassa produttività e compressione dei salari e dei diritti, aiutando le produzioni a competere sul lato della qualità e dell’innovazione. Quarto passo è mettere in campo politiche fiscali a sostegno dell’occupazione femminile, ancora adesso uno dei differenziali più negativi per la nostra economia, in particolare al Sud.


Riconoscimento alle imprese, per le nuove assunzioni di giovani a tempo indeterminato, di una detrazione (sotto forma di credito d’imposta) dei contributi relativi al lavoratore assunto, per i primi 5 anni. Sostituzione dell’attuale sistema dei sussidi alle imprese con contestuale ed equivalente riduzione delle tasse sul lavoro e sulla produzione. Detassazione del salario di produttività. Sostegno all’occupazione giovanile attraverso la totale detassazione dell’apprendistato fino a 4 anni. Buoni dote per la formazione.


Ridurre il prelievo fiscale complessivo, dando  la precedenza alla riduzione del carico fiscale gravante su lavoro e impresa. Una drastica semplificazione normativa e amministrativa in materia di lavoro. Il superamento del  dualismo tra lavoratori  sostanzialmente dipendenti  protetti e non protetti. Ridurre a un anno al  massimo il tempo medio del  passaggio da un’occupazione all’altra. Coniugare il massimo possibile di flessibilità delle strutture produttive con il massimo possibile di sicurezza  economica e professionale dei lavoratori nel mercato del lavoro. Spostare verso i luoghi di lavoro il baricentro della contrattazione collettiva. Rilanciare con un Piano Occupazione giovanile con incentivi a sostegno della formazione e dell’inserimento nel mercato del lavoro e con forme di detassazione per chi assume lavoratori tra i 18 e i 30 anni.  



La nascita dell'apprendistato

Un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani, definito secondo tre distinte tipologie:

1. Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale.
2. Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere.
3. Apprendistato di alta formazione e ricerca.



La valorizzazione del capitale umano per favorire la competitività dell'impresa : non solo investire in nuovi business e in nuove tecnologie, ma puntare sulla capacità interna di sviluppare processi di apprendimento ricorrendo non semplicemente a strutture ad hoc, come gli uffici studi o i laboratori di ricerca e sviluppo, o a società di consulenza. Esse devono coinvolgere sempre di più le molteplici risorse professionali interne per determinare effetti positivi e  innovare processi e prodotti, valorizzando il patrimonio aziendale. In questo processo di miglioramento e potenziamento delle competenze, svolge una funzione fondamentale la formazione.



Le slides del convegno: